Quest #01 - Banchetto Invernale

Ted Baston

⋆16 anni ⋆ Mago ⋆Neautrale buono ⋆ Mezzosangue ⋆

Ted continuò a guardare in un punto indefinito davanti a sé, mentre sentiva parlare il compagno di casa. Non lo faceva di proposito, ma aveva quasi paura di farsi leggere negli occhi ciò che furono le parole che uscirono fuori dalla bocca di Smith.

Forse erano destinati ad essere amici e ad essere compagni della stessa casa proprio per quello. Per riconoscersi a prima occhiata, a primo discorso. Lui e Lazarus avevano intrattenuto qualche discorso, qualche tempo prima, ma non avevano mai stretto amicizia vera e propria. Forse quell’episodio avrebbe contribuito a realizzarla.
Per quanto voleva sviare lo sguardo altrove, persino ai fantasmi che svolazzavano per i tavoli della Sala Grande, si ritrovò inevitabilmente a rispondere. “Può essere.” Si limitò a rispondere, lasciandosi andare ad un flebile cenno di sorriso. Ma solo per via dello stato di leggero imbarazzo in cui si trovava. Non gli importava che Asteria non gli avesse detto del fatto di essere una mezza Veela, lui non gli aveva detto molte cose della sua natura. Per cui erano pari, ma doveva dirglielo. Ted si alzò dal tavolo dei Tassorosso, lanciando un’occhiata all’amico. “Quindi mi perdonerai se tento di trovarla prima dell’inizio delle lezioni, vero?!” Gli disse, prima di dargli una pacca sulla spalla e allontanarsi a passo accellerato verso l’uscita della Sala Grande. Guardò sia a destra che a sinistra e, facendosi strada tra gli studenti, andò verso le scale. Avrebbe iniziato a cercarla nell’unico posto silenzioso dove qualcuno poteva rimanere da solo con i propri pensieri: in biblioteca.

Albus Silente

⋆ 40 apparenti ⋆ Semi Dio ⋆ Caotico Buono ⋆ Mezzosangue ⋆

Silente aveva pianificato un evento che avrebbe colpito l'immaginazione di tutti gli studenti presenti. La sua intenzione era duplice: offrire un momento di spensierata gioia a Ted e Lazarus, che avevano affrontato sfide personali quell'anno, e monitorare discretamente Tom Riddle, di cui intuiva il potenziale oscuro.

Per Ted e Lazarus, Silente aveva preparato una sorpresa particolare. Senza che loro lo sapessero, aveva incaricato un piccolo gruppo di elfi domestici di preparare un banchetto speciale ai loro posti, con le loro pietanze preferite e dolci che ricordavano loro i momenti felici passati in famiglia. Mentre raccontava le sue storie, guidò sottilmente l'attenzione della sala verso i due ragazzi, celebrando la loro resilienza e il loro spirito di amicizia in modo che tutti potessero apprezzare.


Silente li guardò benevolmente, poi, abbassando la voce in modo che solo loro potessero sentire, disse:


Poi, guardandosi attorno per assicurarsi che nessuno li stesse ascoltando troppo da vicino, si chinò un po' più vicino e continuò:


Con uno sguardo significativo, Silente lanciò un'occhiata verso il tavolo dei Serpeverde, dove Tom Riddle sedeva apparentemente assorto nei suoi pensieri.


Con queste parole, Albus Silente strizzò l'occhio ai due ragazzi e, con un gesto amichevole della mano, si allontanò, lasciandoli a riflettere sul significato delle sue parole e sul senso di appartenenza e calore che avevano probabilmente sperimentato.

Tornando verso il gruppo dei professori, il preside Silente percorse la Sala Grande con un passo calmo e misurato. La sua figura imponente, ma allo stesso tempo rassicurante, attirava gli sguardi ammirati di studenti e docenti. Mentre avanzava, la luce dei candeliere magici danzava delicatamente sulle sue vesti, conferendo all'ambiente un'atmosfera quasi eterea.

Arrivato vicino ai suoi colleghi, fece un lieve cenno del capo e un sorriso gentile verso la professoressa Elena Tremare, insegnante di pozioni. La loro collaborazione si era rivelata preziosa nel corso degli anni, e Silente sapeva di poter contare sulla sua intelligenza e sulla sua dedizione per il bene di Hogwarts.