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.*sonorus*
E con immenso piacere che il forum è lieto di presentarvi la sua seconda quest!
"Tom Orvoloson Riddle ha deciso di tornare nella casa dei nonni materni, ma con un solo scopo ben preciso: recuperare l'anello dei Gaunt. Ad ogni costo. Non sa ancora come l'accoglieranno e come si comporteranno lo zio Morfin e il nonno Orvoloson. Ma è sicuro che ne uscirà, da questo incontro famigliare, più forte e deciso di prima."
Questo è il nostro punto di inizio.
Vi ricordo che il "fato" potrà intervenire quando e come vuole, stravolgendo quindi gli eventi!
N.B*:
I turni della quest sono scritti sotto spoiler!
Buon divertimento!SPOILER (clicca per visualizzare)I turni sono:
Tom O. Riddle (Tom O. Riddle )
Orvoloson Gaunt (mosso dallo staff)
Vrasmyr Malfoy (Malfoy. )
Albus Silente (noeticsnull )
N.B*: Ogni utente ha a disposizione 3 giorni per rispondere, in quel termine risponderà l'utente successivo e così via.
Buon divertimento!
Edited by †Vënus Dormiens. - 11/3/2024, 17:18. -
.⋆ Slitheryn
⋆ Heir of Salazar Slitheryn
⋆ Serpentese
⋆ Male
⋆ VI° year
Tom O. Riddle⋆ età ⋆ Mago⋆ Neutrale malvagio⋆ Mezzosangue⋆Era notte e la luce della luna risplendeva sulla strada che stava percorrendo. Un vento lo stava poi accompagnando in una brezza non troppo violenta, ma gentile come se fosse un abbraccio, alla quale lui rispondeva con una smorfia di disgusto sul viso. I vestiti gli si appiccicavano addosso ancora di più con quelle raffiche e l’erba, un poco più alta del normale, si piegava al volere del clima, prendendo verso destra. Little Hangleton si manifestò nel suo campo visivo, a lui che sembrava uno spettatore annoiato, ma costretto a subirsi un’operetta teatrale. Era giunto tramite una passaporta donatagli dalla professoressa Tremare, e aveva fatto pochi passi per giungere in quella che era stata la casa di sua madre e che attualmente era la dimora di suo zio e suo nonno.
Tom avanzò nella stradina di breccia che terminava con il patio in legno, visibilmente logoro, della villa e quando arrivò dinanzi alla porta, ci mise un po' a bussare. Ma lo fece, senza timore alcuno, perché era lì solo ed esclusivamente per una cosa. Lo sguardo fisso rimase come ipnotizzato, certo che non ci sarebbero stati elfi domestici ad accoglierlo, ma li stessi padroni di casa.
E questa gente condivide il mio sangue… tské. Pensò, facendo beffa di loro ancora prima di vederli, ancora prima di conoscerli o stringergli la mano. Non ce l’aveva con loro per aver abbandonato sua madre, di quello non li importava affatto visto che l’aveva chiuso in un orfanotrofio. Provava solo un disgusto per una razza inferiore come la loro… e potevano discendere anche da Salazar Serpeverde, ma già da come si presentava la dimora, poteva già evidenziare a sé stesso una grande differenza tra lui e quei suoi parenti. Accantonò i pensieri e paragoni nello stesso istante in cui sentì la porta davanti a lui aprirsi e mostrare il volto dell’uomo, illuminato dalla luce della lanterna che aveva in mano.
« Nemici dell'erede, temete »© psiche
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